La possibilità di viaggiare in tranquillità durante questi due anni, a parte in rari periodi, ci è stata preclusa. Tra regioni che cambiano colore e tamponi per andare all’estero e rientrare in Italia, l’idea di effettuare numerosi spostamenti per puro piacere non attira più come un tempo, soprattutto durante l’inverno, quando la situazione a livello pandemico si fa maggiormente critica. Tuttavia, esistono soggetti che necessitano di transitare da un luogo all’altro per ragioni lavorative, motivazioni considerate valide quasi in qualunque circostanza, soprattutto adesso che grazie ai vaccini l’emergenza viene tenuta sotto controllo.
Chi sta via per lavoro di solito si porta il minimo indispensabile, perché non deve soggiornare in un posto per lungo tempo, se non quello indispensabile per trattare i propri affari. Per tali motivi, la valigia sarà preparata seguendo i criteri di praticità e funzionalità, così come il beauty-case, all’interno del quale non può mancare un kit di medicinali per eventuali emergenze.
Kit di emergenza: alcune regole da seguire
Anche se un viaggio di lavoro in genere non comporta grandi rischi, è essenziale avere con sé un kit di pronto soccorso. Prima di illustrare i farmaci che vengono inseriti più comunemente, bisogna ricordare in fase di preparazione alcuni criteri. Sebbene i kit di emergenza si assomiglino tra di loro, è importante personalizzarli a seconda delle esigenze del singolo viaggiatore. Non tutti hanno le stesse allergie, e alcuni potrebbero avere in cura specifiche patologie, pertanto dovranno portare con sé i medicinali prescritti dal medico. Insieme ai vari farmaci meglio tenere anche i cosiddetti bugiardini, o foglietti illustrativi, nel caso in cui non si ricordassero più le controindicazioni o gli effetti collaterali. A tal proposito è preferibile dotarsi di farmaci già assunti in passato, proprio per aggirare problematiche indesiderate, anche perché in caso di viaggio all’estero potrebbe diventare difficile reperirli.
Occhio a non inserire nel kit medicinali prossimi alla scadenza, e a munirsi di custodie a tenuta ermetica per preservare eventuali contenitori in vetro, che potrebbero rompersi durante il viaggio.
Variabile la quantità di materiale da medicazione generico, che dipenderà sia dalla durata del viaggio sia dal luogo in cui si soggiornerà.
Quali farmaci non devono mancare
Passando alla tipologia di farmaci da inserire nel kit di medicinali, i primi sono gli antidolorifici o gli antinfiammatori, accompagnati dagli antiacidi, utili soprattutto se si hanno molte cene di lavoro abbondanti e se si va all’estero, dove si consumano cibi diversi rispetto quelli a cui si è abituati di solito, e si modificano di conseguenza le abitudini alimentari.
Per tenere sotto controllo le reazioni allergiche, qualora se ne dovesse soffrire, portare antistaminici o del cortisone, quest’ultimo da utilizzare in caso di manifestazioni gravi, mentre se il Paese in cui ci si reca è ricco di insetti, non dimenticarsi gli spray repellenti e gli stick per le punture.
Di solito si cerca di avere con sé un antibiotico a largo spettro d’azione, funzionale in caso di febbre, tosse, mal di gola, da assumere per via orale. Gli integratori sono un altro farmaco da non dimenticare, oltre a una pomata anticontusione per eventuali botte. Se si portano lenti a contatto o si hanno spesso problemi agli occhi, meglio avere nel kit un collirio.
Attenzione alle temperature
Un aspetto da non sottovalutare quando si prepara un kit da viaggio è la conservazione dei medicinali, ed è per tale ragione che esiste una logistica per i trasporti a temperatura controllata in ambito farmaceutico, da ricreare anche nel proprio piccolo per evitare alterazioni dei farmaci che si andranno o si potranno assumere. In genere i medicinali vanno tenuto in un luogo fresco e asciutto a una temperatura non superiore ai 25°, evitando l’esposizione diretta a fonti di calore, anche se ci sono medicinali come l’insulina e gli antibiotici che vanno conservati in frigo, onde evitare di renderli dannosi, e trasportati in contenitori termici per evitare cambiamenti drastici di temperatura. Per questi medicinali conviene rivolgersi alle farmacie di turno che vengono puntualmente rifornite a loro volta da aziende specializzate nel trasporto di farmaci a temperatura controllata che conoscono tutte le normative e dispongono di un personale qualificato per compiere questa operazione. Il rischio di sbalzi è alto proprio in fase di spostamento: se viene effettuato in auto meglio tenere il kit nell’abitacolo invece che nel baule, mentre se si viaggia in aereo è preferibile metterlo nel bagaglio a mano. Va detto che non tutti i farmaci reagiscono allo stesso modo alle variazioni termiche: le formulazioni solide sono meno sensibili a questo fenomeno rispetto alle liquide come gli sciroppi perché il calore può accelerare le reazioni chimiche fra i vari componenti, anche se le compresse in presenza di forte calore, coniugato all’umidità, possono sciogliersi e far liberare i principi attivi. Da mantenere a temperature costanti i medicinali che contengono ormoni, mentre non vanno mai esposti al sole o ad alti gradi gli spray, anche per via dei contenitori che si surriscaldano facilmente.